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Museo Etnografico "Mulino Licheri"
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Museo Paleontologico
Forse non tutti sanno che nel paese di Fluminimaggiore è presente un museo paleontologico che raccoglie al suo interno una importante collezione di fossili del fluminese. La struttura museale risulta inadeguata ad accogliere i visitatori e di conseguenza è mal gestita, ma nostante ciò la collezione paleontologica merita di essere vista.
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ASSOCIAZIONE TURISTICA PRO LOCO FLUMINIMAGGIORE
Il museo è allestito all’interno di un antico Mulino ad acqua del 1700, appartenuto alla famiglia Licheri, restaurato negli anni 1995/96 per volontà dell’amministrazione comunale.
All’interno è possibile osservare arnesi e utensili, donati dalla popolazione fluminese, tangibili testimonianze della storia economica, sociale e culturale locale.
Il restauro ha conservato le caratteristiche originali dell’edificio: i muri portanti, ricostruiti in “Ladri” antico mattone crudo fatto di fango e paglia, così come la tipica copertura in canna (Cannitzara).
Nel loggiato vi sono alcuni arnesi agricoli, come Sa Moba a Mobenti, e sotto il fabbricato sono collocate le due ruote a raggi che mettevano in funzione il mulino idraulico.
L’impianto utilizzava l’acqua del fiume come forza motrice e nel periodo estivo, quando la portata idrica decresceva, si costruiva una piccola diga (Nassa), realizzata con pietra, terra e fascine di legna. L’acqua, convogliata lateralmente al fiume nella “Gora”, un piccolo canale posto proprio sotto l’edificio, metteva in funzione la ruota che trasmetteva il movimento rotatorio alle macine collocate all’interno dell’edificio sovrastante.
Nella sesta stanza è stata allestita una camera da letto dove si nota un letto in ferro battuto, una piccola culla in legno (Brazzolu), una cassa, un appendiabiti, i lavamano per la pulizia personale e una sedia che funge anche da inginocchiatoio.
In un piccolo ambiente, pavimentato in pietra (Tellazzas), è stato ricostruito il forno a legna, elemento fondamentale di tutte le case agricole.
All’interno è possibile osservare arnesi e utensili, donati dalla popolazione fluminese, tangibili testimonianze della storia economica, sociale e culturale locale.
Il restauro ha conservato le caratteristiche originali dell’edificio: i muri portanti, ricostruiti in “Ladri” antico mattone crudo fatto di fango e paglia, così come la tipica copertura in canna (Cannitzara).
Nel loggiato vi sono alcuni arnesi agricoli, come Sa Moba a Mobenti, e sotto il fabbricato sono collocate le due ruote a raggi che mettevano in funzione il mulino idraulico.
L’impianto utilizzava l’acqua del fiume come forza motrice e nel periodo estivo, quando la portata idrica decresceva, si costruiva una piccola diga (Nassa), realizzata con pietra, terra e fascine di legna. L’acqua, convogliata lateralmente al fiume nella “Gora”, un piccolo canale posto proprio sotto l’edificio, metteva in funzione la ruota che trasmetteva il movimento rotatorio alle macine collocate all’interno dell’edificio sovrastante.
Nella sesta stanza è stata allestita una camera da letto dove si nota un letto in ferro battuto, una piccola culla in legno (Brazzolu), una cassa, un appendiabiti, i lavamano per la pulizia personale e una sedia che funge anche da inginocchiatoio.
In un piccolo ambiente, pavimentato in pietra (Tellazzas), è stato ricostruito il forno a legna, elemento fondamentale di tutte le case agricole.
